L’ex capo della Formula Uno, Bernie Ecclestone, ha espresso il suo sostegno alla decisione di Felipe Massa di portare avanti la sua lotta per essere riconosciuto campione del mondo 2008 all’Alta Corte di Londra.
Questa rivelazione è venuta alla luce martedì, dopo l’annuncio fatto lunedì dagli avvocati di Massa.
Il brasiliano ex Ferrari, Massa, sta avviando un’azione legale contro la Formula Uno Management (FOM), la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) e lo stesso Ecclestone.
Massa sta anche cercando un risarcimento per una perdita finanziaria stimata di circa 64 milioni di sterline (82 milioni di dollari) più interessi, avendo perso il titolo per un solo punto contro la Gran Bretagna. Lewis Hamilton.
Storia giuridica e consulenza di Ecclestone
Ecclestone, parlando alla Reuters dal Brasile, ha dichiarato che se fosse stato l’allenatore di Massa gli avrebbe consigliato di agire in Inghilterra.
Il 93enne britannico, che non è estraneo al sistema legale britannico, ritiene che un giudice inglese che si pronunciasse a favore di Massa potrebbe apportare notevoli benefici al suo caso.
I recenti scontri di Ecclestone con la legge includono il pagamento di 652,6 milioni di sterline lo scorso ottobre per evitare una pena detentiva dopo essersi dichiarato colpevole di aver ingannato l’autorità fiscale britannica sui beni all’estero. Nel 2014, ha vinto una causa presso l’Alta Corte contro la società di media tedesca Constantin Medien, che aveva chiesto 100 milioni di dollari di danni in seguito alla vendita di una partecipazione nello sport otto anni prima. Nello stesso anno pagò 100 milioni di dollari per porre fine a un processo per corruzione in Germania.
Lo scandalo del Gran Premio di Singapore 2008
L’affermazione di Massa si basa fortemente su una citazione di Ecclestone al sito tedesco F1 Insider, dove ha affermato che il brasiliano avrebbe dovuto essere il campione del mondo nel 2008 ed è stato “privato del titolo che meritava” a causa dello scandalo del Gran Premio di Singapore. Tuttavia, Ecclestone sostiene di non ricordare di aver fatto una simile dichiarazione e di aver tentato senza successo di trovarne una registrazione.
Durante il Gran Premio di Singapore 2008, Massa era in testa alla pole position quando il suo connazionale, Nelson Piquet Jr, si è schiantato con la sua Renault contro il muro al 14° giro di 61, provocando l’intervento della safety car. Il compagno di squadra di Piquet, Fernando Alonsovinse la gara, mentre Massa non riuscì a segnare a causa di un pit-stop pasticciato.
Nel 2009, Piquet rivelò che i capi della sua squadra, successivamente banditi, gli avevano ordinato di schiantarsi.
Massa ora chiede il riconoscimento da parte della FIA di aver violato le proprie regole non avendo immediatamente indagato sull’incidente e annullando il risultato della garache lo avrebbe reso campione.
In attesa di risposta
Al momento, la FIA con sede a Parigi e la FOM con sede a Londra, parte della società americana Liberty Media, non hanno commentato l’azione legale di Massa.
Il mondo della Formula 1 attende con impazienza la loro risposta e l’esito di questo caso di alto profilo.